giovedì 10 febbraio 2011

PRONTO UN DECRETO: che in pratica elimina le intercettazioni, e penalizza in modo tombale le indagini



fonte: Repubblica.it

SCONTRO NAPOLITANO-CAVALIERE
Il Colle vuole fermare il blitz

Il premier furioso con i pm rilancia il decreto intercettazioni: "Questi magistrati agiscono con finalità eversive, con accuse infondate che infangano il Paese". Ma il
Quirinale nega un incontro e si prepara a bloccarlo
di FRANCESCO BEI e UMBERTO ROSSO


ROMA - È scontro aperto tra il Quirinale e Berlusconi. Il premier forza la mano: salgo al Colle, porto a Napolitano il testo di un nuovo decreto contro le intercettazioni. Ma il Quirinale lo gela: nessun incontro è stato mai richiesto dal presidente del Consiglio, e tanto meno su questo tema. E, accanto alla sorpresa per il mancato rispetto di ogni procedura, sul Colle monta l'irritazione per l'ultima sortita del premier. Prima la bordata durissima contro i giudici di Milano, quindi la minaccia di voler fare causa allo Stato. Infine il documento del Pdl. Il premier usa quindi toni violenti, parla di "schifo" e "vergogna". Anche Umberto Bossi spara a zero e corre in soccorso dell'alleato: "Facendo così pare che i pm non rispondano più a niente. Il giudice naturale era un altro, sembra una guerra totale: è la magistratura contro il Parlamento". Tutti elementi che indispettiscono il Colle. Soprattutto alla luce di quel che è accaduto la scorsa settimana: quando proprio il Cavaliere aveva accolto l'appello a evitare contrapposizioni.

In questo clima, dunque, al Quirinale non vogliono prendere in considerazione un colloquio su un decreto rispetto al quale in passato aveva espresso le sue perplessità. In realtà Berlusconi e Napolitano potrebbero vedersi questa mattina, a margine della cerimonia per la "Giornata del ricordo" delle foibe. Tuttavia la presenza del Cavaliere non è ufficialmente prevista: il premier aveva infatti delegato a rappresentarlo il sottosegretario Gianni Letta. Molto difficile, in ogni caso, improvvisare un colloquio a quattr'occhi. Di certo sulle intercettazioni Napolitano è contrario ad ogni blitz, figurarsi per decreto. E sarà lui, con la sua firma, a dover certificare l'esistenza dei requisiti di "necessità e urgenza" previsti dalla Costituzione. Del resto, quando sei mesi fa la legge bavaglio si arenò, il capo dello Stato non nascose la sua soddisfazione, constatando "la legge è finita su un binario morto... ".

Nessun commento:

Posta un commento